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Milano, 11/02/2014

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NEWYORK - C'è qualcosa nell'aria, qui a New York. E una e due e tre, ecco che
c'è: le modelle non sono più ragazzine. Lo scorso anno è stata approvata la legge che vieta di sfilare alle minori di diciotto anni, eccezionalmente (casi particolari) occorrono permessi di genitori, dottori e _ scuola. Così sono facce interessanti, corpi con un po' di personalità, atteggiamenti meno impostati perché camminare sui tacchi alla maggiore età è una cosa, a dodici anni completamente un'altra. Dunque non solo eticamente più giusto ma anche tecnicamente meglio. E allora perché per tanti anni, troppi, l'assurda corsa ad avere la ragazzina? «Perché gli stylist (le persone che si occupano di scegliere in fatto di immagine ndr) volevano sempre volti nuovi - racconta Piero Piazzi, storico agente di top model e presidente dell'Assern, l'associazione delle agenzie di modelle - ma hanno solo fatto danni perché hanno bruciato generazioni e generazioni di ragazze illudendole per una stagione e poi scaricandole quella dopo».
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Vietato alle minori
Vietato sfilare sotto i 18 anni: le
norme americane hanno cambiato
volto alle passerelle. L'agente italiano:
«Giusto così, altrimenti si bruciano>›
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L'argomento tocca nel vivo l'agente che ha avuto sotto contratto le più belle don-
ne del reame, da Naomi a Carla Bruni a Claudia Schiffer a Marpessa a Maria Carla
Boscono e Natascia Poli: «Da anni ci battiamo perché sfilino ragazze e non bambine. E ora anche qui in Italia sotto i diciott'anni occorrono i permessi della
seaoia, dei medico e dei genitori». A gennaio, in Francia, la figlia di Ines de la
Fressange non ha avuto il permesso di assentarsi da scuola per sfilare nell'alta
moda di Chanel: «Se viene da me una ragazza che ha lasciato la scuola per sfilare non l'accolgo - continua Piero Piazzi --. Fare la modella deve essere una parentesi della vita, non la vita». Piazzi sostiene, e non solo lui, che con le baby
modelle hanno cambiato la professione: «Ragazze che si bruciano in fretta, troppo. Costrette a comportarsi da donne quando ancora non lo sono. Che hanno
ambizioni e aspettative troppo alte e disilluse nel giro di un anno. Questo le destabilizza e le segna per sempre. No, io ' personalmente non ci sto>›. A New York tutte diciottenni, dunque. Tecnicamente come sta andando? «Che ha più senso, anche per chi la moda la vede e la compera. Penso che una signora apprezzi di più un abito indossato da una giovane donna piuttosto che da una ragazzina. Anche se in alcune sfilate ho visto ancora qualche sedicenne... ma forse, spero, avevano il permesso».





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