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Decreto legislativo 4 marzo 2014 n_ 39 - antipedofilia
Milano, 07/04/2014
Da domenica 6 aprile 2014 scatta l’obbligo di produrre un certificato penale che il datore di lavoro dovrà richiedere a chi è a contatto con i minori.
Ci sono “alcune incertezze interpretative” che potrebbero comportare “notevoli difficoltà applicative”.
La norma riguarda tutte le organizzazioni che impiegano personale le cui mansioni comportino contatti diretti e regolari con minori.
Qualunque datore di lavoro che impiega una persona per lo svolgimento di attività professionali o volontarie che comportino contatti diretti e regolari con minori deve richiedere al lavoratore il certificato penale del casellario giudiziale. Se non lo richiede, il datore di lavoro è soggetto a una sanzione, ossia al pagamento di una somma da 10.000 a 15.000 euro.

Al momento si precisa quanto segue:
- il certificato lo deve presentare chi sta per ottenere un lavoro, con regolare contratto, che comporti il contatto con minori in modo diretto e abituale.
- il datore di lavoro lo deve richiedere prima che sia stipulato il contratto. Per esempio insegnanti, istruttori sportivi.
- l'obbligo riguarda i nuovi assunti e non chi è già dipendente per esempio di scuole o palestre.
- i costi del certificato sono quelli attualmente previsti dalla legge cioè un bollo da 20 euro.

Assem
continua
Milano Moda Donna - fashion week
Milano, 19/02/2014
Collezioni donna autunno/inverno 2014/2015 dal 19 al 24 febbraio: 64 sfilate e72 presentazioni più vari eventi su appuntamento.
Per tutta Milano saranno disponibili maxi-schermi per seguire in diretta le sfilate. I punti della città in cui trovarli sono via Mercanti, piazza Cordusio, via Croce Rossa, piazza San Babila e corso Como.
C’è anche la possibilità di tenersi aggiornati usando la app per smartphone e tablet “Milano creativa”, con date, zone e indicazioni su tutti gli eventi collaterali. Il sito della Camera della Moda propone anche qualche sfilata in streaming, che si può guardare “comodamente” dal pc di casa.
Da non perdere la mostra dedicata a Coco Chanel a Palazzo Morando, una raccolta di lavori realizzati dalla pittrice Marion Pike che parlano dell’icona di stile più amata di sempre.
Gli appuntamenti da non perdere
• Giovedì 20 si parte alle 9.30 con la sfilata Max Mara. Poi sarà la volta di Fendi, di Just Cavalli e di Costume National. Alle 18 sarà la volta di Prada; per Moschino, che presenta la prima collezione diretta dallo stilista Jeremy Scott, subentrato alla storica Rossella Jardini, bisognerà aspettare le 20.
• Venerdì 21 il primo evento sarà Blumarine, alle 10.30 Armai, poi Sportmax, Etro, Tod’s e Versace.
• Sabato 22 si parte con la collezione Bottega Veneta, Roberto Cavalli, Antonio Marras e Jil Sander.
• Domenica 23 caldissima, con una sequenza di sfilate attesissime: Marni, Dolce&Gabbana, Trussardi, Missoni, Ferragamo e MSGM.
• Lunedì 24, in chiusura, sarà la volta di DSquared e Giorgio Armani.


Estratto da – Amando.it e Mentelocale.it
continua
MILANO MODA DONNA - 19/25 FEBBRAIO 2014
Milano, 18/02/2014
Per le sfilate Milano Donna febbraio 2014 potete visionare il Calendario al seguente link
continua
Corriere della Sera- minorenni stop alle passerelle
Milano, 11/02/2014
NEWYORK - C'è qualcosa nell'aria, qui a New York. E una e due e tre, ecco che
c'è: le modelle non sono più ragazzine. Lo scorso anno è stata approvata la legge che vieta di sfilare alle minori di diciotto anni, eccezionalmente (casi particolari) occorrono permessi di genitori, dottori e _ scuola. Così sono facce interessanti, corpi con un po' di personalità, atteggiamenti meno impostati perché camminare sui tacchi alla maggiore età è una cosa, a dodici anni completamente un'altra. Dunque non solo eticamente più giusto ma anche tecnicamente meglio. E allora perché per tanti anni, troppi, l'assurda corsa ad avere la ragazzina? «Perché gli stylist (le persone che si occupano di scegliere in fatto di immagine ndr) volevano sempre volti nuovi - racconta Piero Piazzi, storico agente di top model e presidente dell'Assern, l'associazione delle agenzie di modelle - ma hanno solo fatto danni perché hanno bruciato generazioni e generazioni di ragazze illudendole per una stagione e poi scaricandole quella dopo».
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Vietato alle minori
Vietato sfilare sotto i 18 anni: le
norme americane hanno cambiato
volto alle passerelle. L'agente italiano:
«Giusto così, altrimenti si bruciano>›
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L'argomento tocca nel vivo l'agente che ha avuto sotto contratto le più belle don-
ne del reame, da Naomi a Carla Bruni a Claudia Schiffer a Marpessa a Maria Carla
Boscono e Natascia Poli: «Da anni ci battiamo perché sfilino ragazze e non bambine. E ora anche qui in Italia sotto i diciott'anni occorrono i permessi della
seaoia, dei medico e dei genitori». A gennaio, in Francia, la figlia di Ines de la
Fressange non ha avuto il permesso di assentarsi da scuola per sfilare nell'alta
moda di Chanel: «Se viene da me una ragazza che ha lasciato la scuola per sfilare non l'accolgo - continua Piero Piazzi --. Fare la modella deve essere una parentesi della vita, non la vita». Piazzi sostiene, e non solo lui, che con le baby
modelle hanno cambiato la professione: «Ragazze che si bruciano in fretta, troppo. Costrette a comportarsi da donne quando ancora non lo sono. Che hanno
ambizioni e aspettative troppo alte e disilluse nel giro di un anno. Questo le destabilizza e le segna per sempre. No, io ' personalmente non ci sto>›. A New York tutte diciottenni, dunque. Tecnicamente come sta andando? «Che ha più senso, anche per chi la moda la vede e la compera. Penso che una signora apprezzi di più un abito indossato da una giovane donna piuttosto che da una ragazzina. Anche se in alcune sfilate ho visto ancora qualche sedicenne... ma forse, spero, avevano il permesso».
continua
Andkronos News -intervista al Presidente ASSEM tutela e sicurezza Albo
Milano, 28/01/2014


Per modelle più tutela e sicurezza con albo Associazione servizi moda

Dolci, tutelare categoria professionale che ha bisogno di paletti di riferimento.

Milano, 28 gen. (Labitalia) - Sotto il vestito delle modelle più sicurezza e tutele. Assem, Associazione per i servizi moda, che da anni coordina, promuove e tutela, gli interessi, professionali, morali e materiali, degli operatori dei servizi per la moda, di fronte alle nuove sfide poste dal settore e, in particolare, al made in Italy, ha infatti istituito l'albo delle modelle (italiane e straniere). "Da sempre - spiega a Labitalia il presidente Assem, Guido Dolci - cerchiamo di tutelare una categoria professionale che ha bisogno di avere dei paletti di riferimento ben precisi".
"Così, dopo la firma del codice etico - ricorda - che vuole conciliare il benessere e il 'bellessere' e che lotta contro l'anoressia, abbiamo pensato bene di rivolgere la nostra attenzione, alla categoria, dal punto di vista assicurativo e sindacale. L'albo è rivolto esclusivamente a coloro, modelle o modelli, che siano presenti fisicamente sul territorio italiano o che stanno per arrivare. L'albo offre sicurezza, garanzia a livello fiscale, rispetto della legge sul testo unico e pulizia dell'immagine del settore".
"Ogni agenzia, sotto il controllo di Assem, potrà rilasciare alle proprie modelle e modelli - fa notare Guido Dolci - il tesserino 'Visto moda', adempiendo così, in primo luogo, alle richieste della legge numero 123 del 2007 del 3 agosto del 2007 sul Testo unico. Il tesserino, inoltre, attesta la presenza di un regolare contratto di lavoro (e quindi accertabilità fiscale), la regolarità a livello di visti di ingresso e di lavoro, la sussistenza di un'assicurazione sanitaria e dei necessari mezzi di sostentamento".
"Ovviamente - precisa - il 'Visto moda' non è obbligatorio. Chiunque può lavorare nel settore anche senza tesserino, ma in questo caso le modelle potranno non essere garantite, con le conseguenze di precarietà sul territorio, sfruttamento, non regolamentazione fiscale, giuridica, sanitaria e rischio di circonvenzione di minore o maggiore, ed eventuale omissioni al Testo unico sulla sicurezza".
Ma quali sono i requisiti per avere il tesserino? "Fondamentale - sottolinea il presidente Assem - è la produzione di un contratto scritto tra la modella e l'agenzia di model management. Quest'ultima deve essere regolarmente iscritta a una Camera di commercio italiana e avere personale regolarmente assunto o comunque in regola con le normative italiane. Ovviamente, ci deve essere la cosiddetta onorabilità dell'amministratore, cioè avere il casellario giudiziario pulito con assenza di determinati reati come pedofilia, violenza carnale e spaccio di droga".
"L'agenzia di model management - continua Guido Dolci - deve avere, inoltre, l'accertabilità fiscale sul territorio italiano e la regolarità alla normativa fiscale nell'erogazione dei compensi alle modelle".
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